Perchè questa trasformazione?

Radio e ArduinoSi potrebbe dire seguiamo l'onda delle mode e dei neologismi. Si, forse e in parte.
I radioamatori sono sempre stati quelli che ora sono chiamati Makers. Hanno sempre costruito i propri impianti, antenne, apparati, e inventato nuovi modi per usare le tecnologie disponibili.
L'informatica, dai PC ai sistemi embedded, come Arduino sono ormai una costante nel mondo degli OM. La radio, quello scatolone che portava notizie, musica e intrattenimento ai nostri nonni, è scomparsa, relegata ad oggetto di culto per alcuni appassionati. La TV si evoluta ed è diventata un monitor. Così i nostri apparati, stanno cambiando e diventano dei computer, chiamiamoli SDR o DSP o come ci pare, ma macchine digitali programmate.

Rassegnarsi? No, la radio è indispensabile, più viva che mai. E' una utility, come l'energia elettrica, come il gas nelle case. E' data per scontata ed è resa invisibile dalla tecnologia e dalla miniaturizzazione. Insomma c'è, ma non si vede. Proviamo a pensare un mondo senza radio. No wireless, no telecomandi, no cellulari, nessuna comunicazione con aerei e navi, no radar, nessuna sicurezza garantita da infiniti sistemi di controllo. Inimmaginabile.

L'idea è quindi quella di avvicinarsi il più possibile, in modo cosciente, alle nuove tecnologie, anche per attirare i giovani al nostro mondo, spiegando loro che la radio c'è, è vitale ed indispensabile anche se non si vede, perché miniaturizzata e nascosta dentro a un qualche marchingegno.

Quello che si propone è un ricongiungimento fra i radioamatori Makers di ieri e di oggi,  con il mondo attuale, dando spazio ad informazioni, progetti, articoli che spaziano nelle nuove tecnologie e che fanno uso della radio. Un modo anche per ampliare i nostri orizzonti e di accattivarci giovani con buone idee.

Insomma ridurre quel comportamento nostalgico che sembra esserci congeniale, senza necessariamente dimenticare le conquiste passate econ una particolare attenzione a quelle future.

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