Recupero di un alimentatore switching

Riutilizzare parti di elettronica ha l’indubbio vantaggio di un risparmio economico, ma offe anche l’opportunità di sperimentare e imparare. Voglio riportare alcune considerazioni sul riutilizzo di un alimentatore switching.

Si tratta di un alimentatore recuperato da un apparato non più funzionante con l’ingresso a 200V, già con il connettore per un classico cavo di rete (IEC 60320 C14 ) quindi di immediato utilizzo.
Unico problema la tensione di uscita, poco più di 3 Vcc, mentre a me serve 5Vcc.

Come ogni alimentatore stabilizzato, è presente una rete di retroazione che preleva un ‘campione’ della tensione di uscita e lo confronta con un riferimento stabile in modo da agire sul meccanismo di controllo  regolando automaticamente l’uscita.

Il campione è ottenuto generalmente con un partitore di tensione resistivo, il riferimento può essere la tensione di uno zener o un semplice integrato che fornisce una uscita stabile in tensione.
Non resta che individuare il riferimento di tensione e il partitore modificando quest’ultimo per ottenere la tensione desiderata.

Nel caso in esame l'integrato regolatore è un A6351, è semplice trovare in rete informazioni e schemi di applicazione tipici. Il pin 4 dell’integrato è l’ingresso di regolazione che, in questo caso è collegato ad un accoppiatore ottico per garantire isolamento fra la bassa tensione e la 220. L’ingresso dell’accoppiatore è collegato, con una rete opportuna, al partitore resistivo.

In figura uno schema tipo:

Schema tipo

Schema tipo.

Ho indicato con R1 e R2 le resistenze del partitore di tensione, che preleva un campione dell’uscita e con Ref la tensione di riferimento.

Il riferimento è fornito da un TL431, un integrato  in formato TO-92, un regolatore di shunt, che semplificando, regola la corrente che lo attraversa per mantenere la tensione di riferimento (che arriva dal partitore) a 2,5 V

Regolatore, riferimento

Riferimento- egolatore.

Nello schema di riferimento la corrente del regolatore pilota il led del foto accoppiatore e di conseguenza la tensione dell’alimentatore.

Seguendo le piste del circuito stampato è semplice individuare R1 e R2. Nel caso in esame sono resistenze da ¼ di Watt da 1,6 Kohm e 4,7 Kohm.

Partitore

Partitore

Con un semplice calcolo partendo da VRef si risale a Vcc. Vcc=[(R1+R2)/R2]*Vref=3.35V, la tensione fornita dall’alimentatore, giusto quale verifica.

L’intervento più semplice per avere Vcc a 5V è quella di ridurre R2. Occorre un partitore che porta da Vcc=5V a Vref = 2.5V.  In questo caso è molto semplice: Vcc il doppio di VRef o, se si preferisce VRef la metà di Vcc.

R2 deve essere uguale a 1,6K. Attenzione, R2 non può essere nulla, il piedino Ref del TL431 andrebbe a massa e l’integrato non sarebbe più in grado di funzionare correttamente.

Anziché sostituire R2 ho preferito mettere in parallelo a R2 una opportuna resistenza di 2,4 K.

Per evitare di portare Ref a massa, ho usato un potenziometro (trimmer da 2,5K con in serie una resistenza da 1,2K.

Partitore Modificato

La soluzione permette una regolazione di da 4,5V a 6,2V.

Il trimmer può essere saldato sul circuito o portato all’esterno per una più facile regolazione.

Il lavoro finale:

L'apparto modificato

Lato saldature

   

Lato componenti

Lato Componenti

 

Precauzioni.

L’alimentatore finziona a 220V, bisogna stare attenti alla scossa. Inoltre, anche dopo aver scollegato il circuito dalla rete, è bene scaricare il condensatore di livellamento, posto subito il ponte di diodi, presente nell’area di alta tensione: rimane carico con tensioni alte anche per molto tempo!

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