UNA VALIGETTA PORTARADIO PER ATTIVITA’ IN PORTATILE

Alla fiera di Friedrichshafen in Germania, ho subito adocchiato e poi acquistato una valigetta molto robusta, di faesite con rinforzi in alluminio e ganci in ferro.

  

A detta del venditore e dal disegno su di essa riportato la provenienza dovrebbe essere delle poste tedesche, probabilmente per qualche strumento di misura.
Questa valigetta è interessante e utile soprattutto perché si possono rimuovere i coperchi anteriore e posteriore, sicchè lo strumento, o la radio, fissati all’interno sono subito fruibili senza estrarli. Questo consente di fissarli in modo stabile e di non doverli rimuovere per usarli. Hanno la stessa fattezza alcune valigie per strumenti musicali.


E’ già dotata di solidi piedini in gomma sia sul lato basso che sul lato opposto alla maniglia, così da poterla appoggiare in modo sicuro su un fianco o in posizione operativa. Ogni anno il venditore ne porta 3 o 4 pezzi…quindi correte a comprarla se vi serve !

Purtroppo non ho riferimenti per rintracciare altrove il venditore. Se trovate in commercio una valigetta simile, potrete comunque seguire gli altri consigli per il montaggio.

All’interno, le dimensioni sono adatte per contenere una radio tipo IC706, IC7000, FT857 e simili, oltre all’alimentatore e all’accordatore automatico. Inizialmente pensavo di usare questa valigia in posti dotati di corrente elettrica 220V, quindi in un primo tempo inserii un alimentatore MEANWELL SP320-13.5 che fornisce 22A a 13,8 volt, e ha dimensioni e peso ( 1  Kg ) molto ridotti.

             

Tuttavia, successivamente, le attività in portatile con alimentazione a batteria sono divenute prevalenti rispetto a quelle dove si può fruire della rete elettrica.

Apriamo ora  una parentesi sull’alimentazione delle radio…. !   I costruttori raccomandano una tensione di esercizio della radio di 13,8 Volt. Questa tensione si ottiene facilmente dagli alimentatori, ma meno facilmente dalle normali batterie, che ben presto scendono a valori prossimi o inferiori a 12 Volt. Ci sono apparati che risentono più o meno di questa tensione bassa, ma in generale come primo effetto si ha un calo nella potenza d’uscita, spesso accompagnato da cattiva modulazione.

 

Quindi dopo qualche uscita fatta alimentando la radio dalla batteria senza nulla in mezzo, ho pensato ad una soluzione migliore.

Le soluzioni sono due, e prevedono entrambe un convertitore DC-DC tra la batteria e la radio.

La prima soluzione, poi scartata ma perseguibile, prevede di usare un convertitore tipo Zetagi SIPC012-20A o similari.

Questo convertitore accetta in ingresso da 8 a 16 Volt e restituisce una uscita stabilizzata che si può impostare a 13,8 Volt, con 20A di assorbimento massimo di corrente.

Pertanto, anche con una batteria non proprio in forma, si può alimentare bene il trasmettitore.

Da parte mia ho preferito invece usare 2 batterie in serie, da cui si ottengono 24V, che poi ridurremo a 13,8 con un riduttore DC-DC, rigorosamente di tipo switching. Anche qui la scelta è caduta sull’affidabile MEANWELL SD-350B che tra l’altro ha le stesse dimensioni, forma e peso dell’alimentatore SP320-13.5, cosa che ha consentito un facile passaggio da uno all’altro nella valigetta.

Lo vedete sistemato in verticale, sul lato destro sotto il connettore rosso.

Dunque la valigia è stata predisposta per l’arrivo dei 24V dalle due batterie in serie, usando i robusti connettori Anderson (rosso) da 50A reperibili presso la RS Components.

Ho scelto di mantenere la possibilità di alimentare la radio anche a 12V, quindi ho montato un ulteriore connettore Anderson (di colore grigio, diverso anche per forma in modo da evitare errori).  L’alimentazione a 12V può essere connessa in parallelo all’uscita del convertitore Meanwell, ciò non provoca problemi e consente di lasciare sempre inserito il connettore di alimentazione nella radio.

I connettori sono saldamente fissati al lato superiore della valigia, e sporgono quel tanto che basta per effettuare la connessione.

 

Poiché è sempre bene tenere controllata la tensione di alimentazione, per pochi euro ho acquistato in internet un voltmetro digitale 3-30V a 3 cifre, connettendolo poi in modo da poter leggere 13,8V oppure 24V tramite un deviatore a levetta, che si intravede nella foto, a destra del connettore Anderson rosso. E’ un deviatore a zero centrale, così possiamo anche spegnere il voltmetro per risparmiare un briciolo di corrente.

Altro accessorio utile è un altoparlante esterno, che ho collegato a una presa Jack pure esterna da 3,5mm che vedete immediatamente sotto l’altoparlante. Ciò è stato necessario in quanto la radio IC7000 ha la presa per la cuffia sul lato destro del frontalino….oppure sul retro dell’apparecchio, entrambe scomode o irraggiungibili !  Così facendo, abbiamo sia l’altoparlante che la presa cuffia, proprio davanti a noi.

La pulsantiera 1-2-3-4 che si vede a sinistra, è collegata alla radio IC7000 e consente l’invio rapido dei messaggi memorizzati (fonia o CW).  Una grande comodità per le chiamate automatiche, di cui l’ IC7000 è dotato. Trova spazio all’interno anche l’accordatore automatico LDG  IT-100 appositamente realizzato per accompagnare gli ICOM 706 e 7000.

Chi ha la vista fina può scorgere, sopra il convertitore Meanwell, le palette di un paddle telegrafico Schurr, anch’esso fissato saldamente in posizione, per eventuali QSO in telegrafia. Nella valigia trova posto anche il microfono.

 

In una seconda valigetta trovano alloggio i seguenti materiali per attività in portatile:

  • 10m di cavo coassiale RG58 intestato PL
  • un dipolo Kelemen 20-40m
  • un monitor 7” da accoppiare al IC7000, che ne replica lo schermo e lo rende ben visibile
  • una cuffietta per l’ascolto
  • il manuale d’uso della radio
  • un cavo con connettore Anderson grigio e pinze per collegarsi ad una normale batteria
  • il cavo di collegamento con connettori Anderson rossi ai due estremi, per collegarsi alle batterie

 

Per partire verso un’attivazione campale, carico in auto le due valigie, le batterie 24V, un sostegno sottoruota, un palo telecopico in alluminio, tavolino e sedie, un netbook portatile con 5 ore di autonomia…e siamo on air !

Cordiali 73 !

Ing. Bussoni Vittorio ik4cie

 

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