Protezione civile

Gli OM e la protezione civile

Dal sito dell'ARI di Parma, quello che non c'è più, riporto una mia impressione, dell'allora 2010, che mi sembra ancora attuale.

Una riflessione

 

Inviato da i4nkf il Dom, 04/07/2010 - 16:37

Nei primi interventi (io arrivo agli anni 70 - 80) i mezzi di comunicazione ufficiali erano il telefono, quando c’era, con strutture che, con terremoti e inondazioni, andavano facilmente in crisi e il loro ripristino richiedeva anche settimane. I radioamatori erano i pochi in grado di ripristinare velocemente le comunicazioni usando le frequenze a loro disposizione.
Oggi la situazione è cambiata. I mezzi a disposizione sono più numerosi. Usano sempre la radio, per i collegamenti satellitari e cellulari. Gli apparati, non solo i nostri, sono meno ‘impegnativi’, più piccoli, con maggiore autonomia. Inoltre le varie istituzioni, che si occupano di soccorso e di PC, si sono attrezzate con sistemi di comunicazione propri (reti radio e non).
Tutto questo porta ad un più rapido ripristino delle comunicazioni classiche (telecom & C sono in grado di ripristinare con ponti mobili la telefonia cellulare in poche ore) e ad una minore necessità degli apparati radioamatoriali e delle loro frequenze.
In Emilia-Romagna (ma anche in altre regioni) esiste una rete di comunicazione su frequenze civili, sia con modi analogici che digitali.

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Irpinia 1980

Nel novembre del 1980 l’Italia del sud è colpita da un tremendo terremoto che causò quasi 3000 morti, oltre a feriti e sfollati. La protezione civile era praticamente inesistente, almeno il volontariato. I soccorsi furono tardivi e disorganizzati e questo certamente contribuì all’alto numero di vittime. Parma era all’avanguardia nell’abito del volontariato, anche a livello nazionale. L’organizzazione (in pratica l’Integruppo Parma) le esercitazioni e la mentalità del soccorso erano ormai consolidate. Fra i vari gruppi anche il C.E.R. (Corpo Emergenza Radioamatori) dell’ARI di Parma.

Valtellina nel 1987 e il contributo dei radioamatori del parmense

Nel luglio 1987 forti precipitazioni hanno causato eventi franosi e situazioni molto critiche in Valtellina. Ad aiutare nella gestione dell'emergenza c'erano anche i radioamatori di Parma. Il documento che segue è la relazione presentata al rientro degli operatori intervenuti.

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